Il disco del giorno: Beethoven, "Variations and Bagatelles"
Ludwig van Beethoven
Variations and Bagatelles (Cd DG 457493-2)
La produzione pianistica di Beethoven, oltre alle celeberrime trentadue sonate, comprende una grande quantità di pezzi brevi, variazioni e brani d’occasione spesso rimasti in ombra nonostante la grande bellezza in essi contenuta.
Molte di queste pagine sono giovanili e Beethoven stesso non ha ritenuto di dover assegnare loro un numero di catalogo, eppure sono un’autentica delizia all’ascolto.
Opere come le "9 Variationen über einen March von Ernst Christoph Dressler", quelle su «Venni amore» di Vincenzo Righini e «Nel cor più non mi sento» di Paisiello sono esempi illuminanti dello stile compositivo del giovane Ludwig, improntato ad uno spettacolare virtuosismo esecutivo.
Il mondo delle Variazioni e delle fulminanti Bagatelle serviva inoltre a Beethoven come laboratorio per sperimentare nuove soluzioni armoniche, formali e contrappuntistiche successivamente riversate nelle opere di maggiori dimensioni; nel caso di lavori come le "Bagatelle op. 119" esse vanno messe sullo stesso profetico livello di tutta l’ultima produzione del Maestro.
Naturalmente non tutti i lavori presenti in questo doppio Cd hanno la stessa consistenza artistica; senza dubbio potreste sopravvivere benissimo senza aver mai ascoltato la "Polonaise op. 89", i 6 "Minuetti WoO 10" o le "Variazioni sul «Minuetto à la Viganò»" dal balletto «Le nozze disturbate» di Jakob Haibel; ma, anche se non fondamentali, si tratta di lavori dall’ascolto molto piacevole, con idee melodiche sempre interessanti e soluzioni pianistiche che evitano i luoghi comuni in voga all’epoca; nonostante Beethoven si lamentasse spesso di dover scrivere brani d’occasione per guadagnarsi il pane, una volta al lavoro cercava comunque di dare il meglio di sé, dando sovente prova di un gustoso senso dell’umorismo.
Se poi considerate che il disco gode dell’eccellente interpretazione del pianista russo Mikhail Pletnev, perfettamente a suo agio sia nella pagine più spericolate che in quelle maggiormente riflessive (come l’"Andante favori woO 57", forse il brano più celebre di tutta la raccolta), dotato di chiarezza esecutiva, grande capacità dinamica e luminosità di tocco, allora l’ascolto di
questo disco vi apparirà anche come un’ottima occasione per soddisfare la curiosità di frugare negli angoli più remoti della produzione di Beethoven, senza limitarsi alle opere maggiormente conosciute e amate.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
